Tepor Scribendi

Insomma, vi starete chiedendo, "ma come mai tutto d'un botto t'è presa 'sta fissa per la scrittura?", e la risposta è semplice, ho letto un saggetto di Octavia E. Butler che mi ha folgorato, ed ho cercato di mettere in pratica le sue parole.
Così come l'abitudine è più affidabile dell'ispirazione, un processo continuativo di apprendimento è più affidabile del talento.
In pratica, scrivere, scrivere, scrivere.
Anche se non si ha voglia o non si sa che dire, scrivere ogni giorno, "perseverare", se non per esaudire i propri desideri, se non altro per esprimere sè stessi fino all'ultima goccia. E' estremamente importante, poichè credo che anche crescere come persona sia un "processo creativo". Ed appuntare, pensare, elaborare, fa parte di tutto ciò che tiene in vita le nostre funzioni mentali "superiori" e ci distingue dalle bestie.

La Butler, nella sua frenesia espressiva, parla di "furor scribendi", della "smania di scrivere", di questa sua "ossesione positiva", questa particolare emozione che la spinge sempre e comunque ad andare avanti per assecondare questo "impulso" che non và mai bloccato.
Ecco, io sono un pò più tiepida in queste cose (forse perchè già coltivo dentro il germe del fallimento a prescindere), quindi utilizzo il termine "tepore". Una cosa calda che mi dà tranquillità.
Ma ecco, in questa "perseveranza" voglio incontrarmi con la Butler, credergli, e dargli retta. Ed addestrarmi nella disciplina dell'espressione anche in questo campo, per vedere l'effetto che fa.

Penso faccia sentire bene.

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